Che vita sarebbe, la nostra, senza magia?
Che senso avrebbe, la vita, se non contemplasse il mistero, se non includesse qualcosa di non controllabile?
Qualunque evento ci capiti, anche il più terribile, non avrà mai il potere di bloccare la nostra esistenza, ma semmai ci renderà speciali, unici, completamente affidati al nostro destino, che noi soli abbiamo la facoltà di accettare, di compiere e di realizzare.
Quando i nostri programmi di vita vengono sconvolti da qualcosa di inaspettato, ricordiamoci che dentro di noi abita un piccolo grande deva che conosce i segreti del fluire dell’universo e sa che, dietro ogni evento che sconvolge i nostri piani, si cela sempre la possibilità di realizzarne un altro, diverso, più grande, più alto, più evolutivo, più nostro.
Se la mente invece si appiattisce e si mette a ragionare in termini di fortuna/sfortuna, allora passeremo anni, forse vite intere, a piangere per quella disgrazia che ci è accaduta, perdendo la grande opportunità di rendere la nostra vita più autentica, trasformativa, piena.
Sentite come lo spiega bene un mio vecchio insegnante, il maestro Raffaele Morelli:
Caterina Carloni