Il Matsya Purāṇa (sanscrito: मत्स्यपुराण), il più antico testo sacro della Tradizione Induista, narra di un pesce speciale che salvò l’umanità dal diluvio universale.
Il testo narra la storia del primo Avatar di Vishnu, il pesce Matsya, incarnatosi sul finire del primo kalpa, quando il sonno di Brahma causò la distruzione dell’universo.
Mentre Brahma dormiva, il demone Aja-Griva gli si avvicinò e rubò i Veda che uscivano dalla sua bocca. Vishnu, accortosene, si trasformò in pesce e comparendo di fronte al re Satyavrata, gli disse:
«Fra sette giorni, i tre mondi periranno sommersi: ma di mezzo alle onde devastatrici emergerà un vascello che io medesimo condurrò, e che si fermerà innanzi a te: tu vi riporrai ogni sorta di piante e semi e una coppia di tutti gli animali, poi v’entrerai tu stesso. Quando il vento agiterà il vascello, appigliati al corno ch’io porto in capo, giacché io sarò presso a te, finché la notte di Brahma finisca»
Così avvenne e, quando le acque del diluvio si ritirarono, i Veda furono ritrovati nel cadavere del gigante Aya-Griva ucciso da Vishnu e dati a Satyavrata, che per gli uomini rinnovati divenne il settimo Manu o profeta legislatore, sotto il nome di Vaivasvata. Secondo questo racconto, Egli è ancora vivo e oggi governa il mondo il dall’alto dei cieli.
Caterina Carloni