Di tanto in tanto capita di toccare con mano la fragilità e l’illusorietà delle certezze su cui hai costruito la tua vita: il tradimento di un amico, la perdita del lavoro, la partenza di una persona cara, una separazione, un lutto, e di colpo le fondamenta della tua esistenza crollano e ti ritrovi a rovistare tra le macerie del passato alla ricerca dei tesori perduti che ti salvino dal baratro: quel momento in cui hai assaporato per la prima volta un frutto cresciuto tra i rovi; la bellezza di una passeggiata in montagna insieme ad un vecchio contadino pieno di saggezza; la solitudine che diventa rinascente libertà; i giochi condivisi con un’anima candida che ti ha preso il cuore; lo sguardo che ti ha trafitto l’anima; l’amore puro che hai dato e l’amore puro che hai ricevuto; il sorriso che ti ha perdonato l’errore che tu stesso non eri riuscito a perdonarti, il ricordo di una canzone.
Ad esempio questa: SEMPRE E PER SEMPRE.
Da ascoltare a volume basso, ad occhi chiusi e senza distrazioni, immaginando di avere accanto la persona più importante.
Omaggi, Maestro De Gregori.
Caterina Carloni