• Dom. Nov 24th, 2024

VEDAM

A cura di Caterina Carloni, psicologa & psicoterapeuta

BLOG DI MEDICINA PSICOSOMATICA & PSICOLOGIA OLISTICA - Impariamo a leggere i sintomi fisici come linguaggio dell'anima e ad utilizzarli in chiave conoscitiva, positiva ed evolutiva

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Tutto ciò che esiste ha un odore.

L’odore è la sostanza più volatile che esista in materia. E’ veicolata dall’olfatto, che crea un contatto diretto tra il nostro sistema nervoso e l’ambiente esterno, senza mediazioni da parte della coscienza.

La memoria olfattiva non è mai soggetta a oblio, e questo permette di comprendere come uno stimolo odoroso conservi una sua potenza intrinseca e profonda, legata a una reazione del substrato morfologico e funzionale della nostra personalità.

Il collegamento con l’ippocampo situa il messaggio olfattivo nel territorio più antico del nostro cervello, il cosiddetto “cervello rettiliano”, dove il mondo si rappresenta come istinto. Lì entriamo in rapporto con aree profonde, legate agli istinti, agli affetti e alle emozioni più arcaiche.

Attraverso i profumi e gli odori che si depositano nella zona più profonda della nostra psiche è possibile andare ad incontrare le energie primordiali. Per questo “fiutare l’aria” può diventare uno strumento efficace anche nel riconoscere ciò che ci dà benessere.

Uno dei segnali fisici, indicatori della salute ritrovata dopo una malattia, è proprio il desiderio di riscoprire quelli che, per ognuno di noi, sono gli “odori della felicità”: dall’aroma che emana il piatto preferito a quello della neve o della salsedine; dall’odore dell’erba tagliata a quello del quotidiano appena stampato. Nella “biografia olfattiva” di ciascuno di noi sono infatti iscritti i profumi che più hanno segnato la nostra vita. Ritrovarli, già di per sé, è un passe-partout per il benessere, perché ci consentono di ricontattare la nostra anima.

Caterina Carloni

Domenica 23 maggio dalle 10.30 alle 19 si terrà il V° incontro del corso online di medicina psicosomatica dedicato a LE VIE RESPIRATORIE: SIMBOLI, FUNZIONI E PATOLOGIE.

Di Cateca

Caterina Carloni, psicologa e psicoterapeuta