Il nostro respiro può diventare un meraviglioso psicoterapeuta.
Esiste infatti uno stretto collegamento tra il respiro e la mente; i nostri atteggiamenti psichici influenzano direttamente il nostro respiro. Quando riceviamo una buona notizia, automaticamente inspiriamo; se arriva, invece, una notizia triste, espiriamo pesantemente.
Quando siamo agitati, il respiro accelera; quando siamo calmi, il respiro diventa lento e armonioso.
Possiamo usare a nostro vantaggio questo stretto collegamento tra la mente e il respiro, perché così come la mente influenza il respiro, anche il respiro influenza la mente. Imparando gradualmente a respirare nel modo giusto, possiamo trasformare persino i nostri pensieri e le nostre reazioni. In breve: una corretta respirazione può rivelarsi un’efficace “auto-psicoterapia quotidiana”.
I polmoni “psicologici”
Ognuno di noi si trova nel mezzo di una vera e propria battaglia interiore, nella quale le qualità positive (la gentilezza, il coraggio e così via) combattono spesso contro le emozioni dannose (la rabbia, la depressione e molte altre). Con il respiro, abbiamo nelle nostre mani un’importante arma per vincere questa battaglia interiore.
Il respiro, infatti, non è soltanto un veicolo per l’ossigeno e l’anidride carbonica, ma può trasportare anche le qualità sulle quali ci concentriamo consapevolmente. Con l’inspirazione possiamo attingere le qualità che desideriamo rafforzare, focalizzandoci su di esse, e con l’espirazione possiamo espellere dall’organismo le tendenze che non ci sono utili.
Prova questa tecnica: inspira consapevolmente la vitalità, oppure la forza o il coraggio. Quando espiri, espelli consapevolmente lo scoraggiamento, oppure la paura e la negatività. Immagina per così dire di avere dei polmoni “psicologici” che riempi con delle qualità positive. In seguito, espirando, li svuoti da ciò di cui ti vuoi liberare.
Respirando in questo modo, possiamo ottenere grandi benefici emotivi e psichici.
La corretta respirazione è fondamentale per una vita felice.
Il respiro contiene, infatti, un potere formidabile. In questo senso, è come l’aria che ci circonda: non la vediamo, non possiamo stringerla tra le mani e quindi ci sembra che non sia nulla. L’aria tuttavia sostieni gli uccelli che volano liberi nel cielo e perfino gli aeroplani, e ha la forza di creare terribili tempeste. Il respiro è simile: sembra vuoto ma contiene potere.
L’uso consapevole del respiro può portare alla guarigione fisica.
Il raggio d’azione del respiro, inoltre, si estende anche a livelli più sottili: può diventare una chiave per penetrare nel mondo spirituale.
La parola “pneuma” significa respiro ma anche spirito. In breve, chi si esercita con il respiro e impara ad utilizzarlo con consapevolezza e concentrazione, vede aprirsi davanti a sé un bellissimo sentiero che conduce alla scoperta di un vero e proprio tesoro. Spesso le cose più preziose sono quelle più vicine: cerchiamo l’oro ovunque, mentre giace nascosto nel profondo di noi stessi.
Guarire con il respiro
Senza un’adeguata respirazione, la vera salute è impossibile.
In verità, poche persone respirano nel modo giusto, ma chi fa anche solo un po’ di pratica con il respiro ogni giorno, troverà un maggiore senso di benessere, vitalità e salute.
Ricordiamo che:
- Con un respiro “povero”, l’assorbimento di ossigeno e l’eliminazione di anidride carbonica sono insufficienti per consentire il funzionamento ottimale di cuore, fegato, intestino e degli altri organi vitali.
- La longevità e la salute di ogni singola cellula del corpo e del cervello dipendono da un’abbondanza di ossigeno, che può giungere solamente attraverso una corretta respirazione.
- Una respirazione profonda e lenta tonifica l’intero sistema nervoso centrale e periferico.
- Anche la qualità e l’efficienza della circolazione sanguigna dipendono dalla corretta respirazione; il respiro è così direttamente e strettamente connesso con la circolazione che il diaframma viene a volte definito il “secondo cuore”.
- Anche i muscoli soffrono se non ricevono abbastanza ossigeno durante il loro lavoro: ben presto tende a formarsi l’acido lattico.
Tutto questo è scientifico.
Il respiro è una sorgente fondamentale di vitalità. Nella nostra società manca purtroppo una giusta educazione al respiro, che dovrebbe essere offerta fin dai banchi di scuola.
La maggior parte delle persone adulte respira solo con la parte alta dei polmoni. Per di più, il respiro è spesso bloccato a causa di tensioni muscolari e psicologiche nell’addome, nelle costole o nel petto.
La respirazione profonda e consapevole genera automaticamente una forza risanante, al punto che diverse malattie possono essere superate con il semplice utilizzo del “dottor respiro”.
Respiro e Immaginazione: un esercizio profondamente risanante
In questo esercizio viene impiegata la forza dell’immaginazione.
Quando inspiri, immagina che il respiro entri nelle diverse parti del tuo corpo.
La tecnica: sdraiati a terra con la spina dorsale eretta. Inspira lentamente e profondamente attraverso il naso, con il diaframma, e visualizza il respiro che riempie i tuoi piedi. Mentre trattieni il respiro, senti i muscoli, le ossa e la pelle dei piedi permearsi dell’energia del respiro e di una vibrante vitalità. Poi espira lentamente attraverso il naso, sentendo che ti stai liberando di ogni fatica, malattia o dolore in quell’area del corpo.
Poi fai la stessa cosa con i polpacci, le cosce, i glutei, l’addome, il petto, la parte bassa e poi quella alta della schiena, l mani, gli avambracci, le braccia, le spalle, il collo, il viso e la testa. L’inspirazione, la ritenzione del respiro e l’espirazione dovrebbero avere uguale durata.
Mentre inspiri afferma: sono un fiume prorompente; mentre trattieni il respiro afferma: di illimitato potere; mentre espiri: e infinita energia.
Liberamente tratto da “Respira che ti passa!” di J. Jaerschky, edizioni Ananada
Respirare bene è talmente importante che l’antica disciplina dello Yoga dedica un’intera sezione a questa pratica, chiamandola “pranayama”. La parola pranayama significa “estensione del prana”. Prana significa “energia vitale o “forza della vita”. Il pranayama corrisponde alla quarta tappa dell’ashtanga yoga, il percorso fisico e mentale di cui parla il saggio Patanjali nel suo famoso trattato sullo Yoga.
Caterina Carloni