• Sab. Dic 21st, 2024

VEDAM

A cura di Caterina Carloni, psicologa & psicoterapeuta

BLOG DI MEDICINA PSICOSOMATICA & PSICOLOGIA OLISTICA - Impariamo a leggere i sintomi fisici come linguaggio dell'anima e ad utilizzarli in chiave conoscitiva, positiva ed evolutiva

L’ARTRITE ovvero LA PAURA DI VINCERE

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Tutte le malattie, oltre a creare disagio e apprensione, svolgono anche un’importante funzione evolutiva. Non esistono malattie “normali” e malattie “psicosomatiche”. Esistono solo i naturali e periodici turbamenti esistenziali che si esprimono tanto a livello fisico che a livello psichico. A noi la scelta se coglierne il significato più profondo o limitarci al dolore e alla rabbia che il malanno ci procura. I sintomi sono sempre messaggi del nostro sé più autentico e ci aiutano a fare dei veri e propri salti di qualità verso equilibri di vita più alti e maturi.

L’artrite è una malattia infiammatoria persistente nel tempo (cronica) caratterizzata da dolore e infiammazione a livello delle articolazioni con importanti ripercussioni sulla mobilità e il sostegno dello scheletro. Le forme più gravi di artrite possono deformare le articolazioni, compromettendo la capacità di svolgere anche i più semplici compiti quotidiani. L’artrite può svilupparsi in persone di ogni età, anche nei bambini e con il passare degli anni, se non riconosciuta e curata adeguatamente, l’infiammazione tende a peggiorare.

Si differenzia dall’artrosi che, seppur caratterizzata da dolore accompagnato da rigidità e limitazione dei movimenti, è invece una malattia degenerativa contraddistinta da alterazioni della cartilagine delle articolazioni sinoviali. L’artrosi, inoltre insorge soprattutto dopo i 50 anni e, a volte, può essere associata ad alcune forme di artrite. L’artrite e l’artrosi sono tra le più diffuse malattie reumatiche.

Le indagini multiscopo Istat, condotte in vari anni, indicano che artrite/artrosi nel 2010 hanno colpito circa il 17,3% della popolazione Italiana e hanno subito un leggero calo (16,0%) nel 2019. Queste malattie si trovano al primo posto sia negli Stati Uniti, sia in Europa come causa di disabilità nella popolazione, soprattutto in quella più anziana.

I disturbi o manifestazioni cliniche (sintomi) dell’artrite, pur variando a seconda del tipo specifico di malattia, consistono in:

  • dolore, sensibilità o rigidità delle articolazioni
  • infiammazione alle articolazioni e/o nelle aree circostanti
  • limitata mobilità delle articolazioni
  • pelle calda e arrossata presso l’articolazione colpita
  • debolezza e perdita di tono muscolare

Esistono oltre 100 tipologie di artrite, tutte accomunate dalla presenza di un processo infiammatorio a livello articolare.

Non è facile classificare le varie tipologie di artrite: spesso, infatti, i vari criteri di suddivisione si differenziano o si sovrappongono parzialmente; in altri casi, addirittura, i vari autori non sono concordi nel considerare determinate malattie parte della famiglia delle artriti. Tra le forme più comuni e diffuse rientra l’artrite reumatoide, malattia infiammatoria e autoimmune che non interessa solo le articolazioni ma anche altri tessuti e organi.

L’artrite reumatoide è presente in tutto il mondo e interessa circa l’1% della popolazione generale; in Italia si registra circa un malato ogni 250 abitanti. Generalmente la malattia si inizia a sviluppare fra i 40 e i 50 anni di età, e le donne hanno una probabilità tre volte più alta di esserne colpite rispetto agli uomini. Nell’artrite reumatoide il sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario) aggredisce determinate articolazioni, causando dolore e gonfiore. Il rivestimento esterno dell’articolazione (sinovia) è la parte che viene colpita per prima. In seguito la malattia si estende all’articolazione, causando ulteriore gonfiore e modificandone la forma. Tutto ciò può portare alla rottura di ossa e cartilagini. Inoltre, nelle persone con l’artrite reumatoide possono svilupparsi complicazioni a carico di altri organi e tessuti dell’organismo.

Spondilite anchilosante, malattia infiammatoria a lungo termine che colpisce principalmente ossa, muscoli e legamenti della colonna vertebrale e può dar luogo a rigidità e fusione delle articolazioni. Altre complicazioni possono includere gonfiore a tendini, occhi o grandi articolazioni.

Spondiloartriti, tipi di artriti che interessano la colonna cervicale, la colonna vertebrale, il bacino.

Fibromialgia, malattia che causa dolori a livello dei muscoli, dei legamenti e dei tendini.

Lupus, malattia autoimmune che può interessare diversi organi e tessuti del corpo.

Gotta, tipo di artrite causato da livelli eccessivi di acido urico nel corpo. L’acido si può accumulare nelle articolazioni, in particolar modo negli alluci. La gotta causa dolori anche intensi, arrossamento e gonfiore.

Artrite psoriasica, infiammazione articolare che può colpire le persone con psoriasi.

Artrite enteropatica, forma di artrite cronica, infiammatoria, associata alle Malattie infettive croniche intestinali, soprattutto le due più comuni: colite ulcerosa e morbo di Crohn. Circa 1 persona su 5 con malattia di Crohn o colite ulcerosa svilupperà l’artrite enteropatica. Le aree più comunemente affette da infiammazione sono le articolazioni periferiche (arti) e la colonna vertebrale.

Artrite reattiva, forma di artrite che può causare infiammazione alle articolazioni, agli occhi e all’uretra (il condotto dal quale passa l’urina). Si sviluppa a breve distanza da un’infezione intestinale, del tratto urinario o, meno frequentemente, della gola.

Artrite secondaria, forma di artrite che può svilupparsi a seguito di un trauma articolare, e che a volte può comparire molti anni dopo l’evento traumatico.

Polimialgia reumatica, condizione che colpisce soprattutto individui sopra i 50 anni. Causa dolori e rigidità muscolari, generalmente nell’area delle spalle e delle parti superiori delle gambe. Può anche essere causa di infiammazione delle articolazioni.

Artrite settica, artrite secondaria a un’invasione dello spazio articolare da parte di microrganismi in grado di causare malattie (patogeni). In seguito all’invasione della membrana e del liquido sinoviale si verifica una risposta di tipo infiammatorio.

I disturbi o manifestazioni cliniche (sintomi) dell’artrite, pur variando a seconda del tipo specifico di malattia, consistono in:

dolore, sensibilità o rigidità delle articolazioni

infiammazione alle articolazioni e/o nelle aree circostanti

limitata mobilità delle articolazioni

pelle calda e arrossata presso l’articolazione colpita

debolezza e perdita di tono muscolare

L’interpretazione psicosomatica

L’artrite, in quanto infiammazione, è una battaglia che si sta giocando all’interno dell’individuo tra due parti contrapposte di sé: una vuole o deve agire (termine ampio che può voler dire: scegliere, cambiare, intraprendere, staccarsi da o andare verso), l’altra non vuole o non riesce.

Un grande dubbio, quindi, in cui sembrerebbe  che nessuna delle due parti abbia il sopravvento.

In realtà, i sintomi indicano che la vittoria almeno momentanea è della parte che non vuole agire: dolore, difficoltà nei movimenti, gonfiore impediscono l’azione o la rendono molto sofferta.

A prescindere dal tipo di artrite, il disturbo esprime l’indecisione e l’irresolutezza – spesso transitorie – di una persona che si trova a fare una scelta che tocca parti profonde e avvertite come vulnerabili, anche quando questa scelta in sé parrebbe di ridotta portata esistenziale.

Al contempo, implica la mancanza di una forte presa di coscienza dell’importanza del problema, che il corpo puntualmente segnala.

Sono a rischio:

  • persone indecise, la cui carica vitale non è sostenuta da un’istanza psicologica maschile adeguata; prevale l’arrendevolezza e la banalizzazione del problema;
  • persone che tendono a rinviare a domani la soluzione di un problema, facendo affidamento sulla propria capacità di resistenza psicofisica. Vivono la loro dimensione ossea soprattutto nel senso del sostegno e della sopportazione;
  • persone di talento e spirito libero ma con una scarsa autostima che non legittima scelte autonome e le ammanta di insicurezza e generici ma implacabili sensi di colpa.

Consigli:

  • Non restare troppo  lungo in situazioni di dubbio e di indecisione. Scegliere comunque (anche la cosa sbagliata)  a volte si rivela vincente. Una volta individuate quali sono le alternative, decidere senza pensarci troppo e sposare con determinazione la scelta fatta. Se è quella giusta (lo dirà solo il tempo) continuare su quella strada; se invece è sbagliata, si cambierà strada, ma il conflitto finalmente si scioglierà.  All’inizio serve un po’ di coraggio.
  • E’ utile assumere un rimedio naturale, per esempio il macerato glicerico ottenuto dal salice: 30-50 gocce prima dei pasti principale per cicli di due mesi.

Grazie a www.issalute.it per le info riguardanti l’argomento trattato e a www.riza.it per la parte concernente l’interpretazione psicosomatica.

Per approfondire:

Il dizionario di medicina psicosomatica (riza.it)

Caterina Carloni, psicoterapeuta ad indirizzo psicosomatico

Di Cateca

Caterina Carloni, psicologa e psicoterapeuta