E’ una delle poesie più belle ed “educative” che abbia mai letto. Raccoglie i saggi consigli di un padre al proprio figlio, permeati dalla filosofia anglo-indiana del grande Kipling. E’ più che una poesia, è una preghiera del cuore. La traduzione in italiano è molto accurata.
Da leggere, ascoltare, realizzare.
Caterina Carloni
SE
Se puoi non perdere la testa quando tutti
vicino a te l’hanno perduta e dicono: “Ne hai colpa tu!”
Se puoi ancora credere in te stesso, quando più
nessuno crede in te, e tuttavia ti chiedi
se non abbiano ragione gli altri e torto tu.
Se puoi attendere con calma ciò che ti spetta
o se, perseguitato, non pagare
odio con odio, offesa con vendetta,
senza per questo abbandonarti al gusto
di stimarti santo tra i santi, e tra i giusti giusto.
Se puoi sognare, e tuttavia non perderti
nelle reti del sogno, e puoi pensare
senza tutto concedere al pensiero.
Se puoi fissare in volto trionfo e disonore,
senza per questo spalancare il cuore a nessuno dei due.
Se senza battere ciglio puoi il tuo vero
veder fatto menzogna sulle labbra
dell’insincero, e di colpo crollare quanto hai caro
per tosto ricomporlo con amaro coraggio.
Se in un sol colpo puoi rischiare
tutto quanto hai avuto dalla vita,
e perderlo, e poi ricominciare
senza pentirti della tua partita.
Se potrai richiamare il tuo coraggio
quando da un pezzo lo avrai dilapidato
e stare saldo quando sai che tu
altro non puoi più fare, se non dirti: “Su!”
Se puoi toccare il fango senza insozzarti
e dar la mano ai re senza esaltarti.
Se amico o nemico male potrà mai farti.
Se tutti gli uomini avrai cari ugualmente,
ma più degli altri nessuno.
Se nel balzo saprai di un solo istante
superare l’istante che non perdona,
tua è allora la Terra, e ttuo ciò che dona!
E soprattutto, figlio mio, sarai un uomo.
Rudyard Kipling