Il TRANSURFING è una nuova e straordinaria tecnica di interpretazione della realtà che, a partire dalla Russia, ha conquistato milioni di persone in diverse parti del mondo. Il suo ideatore, Vadim Zeland, esperto di fisica quantistica e tecnologia informatica, diffonde ormai da anni questo antico sapere, rivisto e ampliato secondo il principio dell'”andare avanti nel passato”.
Scrive Zeland: “Sicuramente voi, come tutti, vorreste vivere nell’agio, in prosperità, senza malattie e sconvolgimenti esistenziali. La vita, tuttavia, dispone diversamente e vi fa girare come una barchetta di carta in mezzo a correnti impetuose. Nel rincorrere la felicità avrete forse già provato tanti percorsi conosciuti.
Ma, dite la verità, quanto siete veramente riusciti a raggiungere nell’ambito del modo tradizionale di vedere la realtà?
Non ci occuperemo qui né di esercizi, né di meditazione, né di scavo interiore.
Il Transurfing non è una nuova tecnica di autoperfezionamento ma un modo fondamentalmente nuovo di pensare e operare per ottenere la realizzazione dei propri desideri. E non per cambiare se stessi sibbene per ritornare a sé.
Tutti noi commettiamo tanti errori nella nostra vita, e ci ritroviamo poi a sognare di ritornare indietro nel tempo per correggere tutto. Io non vi prometto “un biglietto di seconda classe per l’infanzia”, ma sostengo che gli sbagli si possono correggere e sarà quasi come ritornare al passato o, per meglio dire, “avanti nel passato”. (Vadim Zeland, Lo spazio delle varianti).
La trilogia fondamentale del Transurfing è composta da:
Chi è veramente il transurfer?
Il transurfer è colui che scivola senza sforzo tra le onde del quotidiano e cavalca la vita con leggerezza, senza sprofondarvi dentro. Libero da legami di dipendenza e consapevole di ogni cosa che fa, il transurfer non attribuisce mai troppa importanza agli eventi, che in questo modo perdono la loro connotazione positiva o negativa e non hanno più il potere di influire sulla sua esistenza.
È un nuovo modo di vivere. È fare il surf cavalcando le onde della vita!
Caterina Carloni
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